BIODIVERSI

Partner

  • Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola – CeRSAA (Capofila). Soggetti istituzionali collegati al Capofila: Comune di Quiliano; Comune di Osiglia.
  • Condotta Slow Food della Valbormida (Partner). Soggetti istituzionali collegati al Capofila: Comune di Millesimo.
  • Vivai Montina (Partner)

 

Ente finanziatore

Programma di Sviluppo Rurale 2014 -2022, Regione Liguria
M19.2 – 10.2.14 “Fondo europeo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali”

Importo ammesso a sostegno: 49.992,24 €

 

Obiettivi generali

L’entroterra montano della provincia di Savona ha subito importanti fenomeni di abbandono, legati allo spostamento della popolazione verso i centri urbani, un fenomeno anche noto come “scivolamento a valle”. Sono state abbandonate le attività agricole tradizionali e, con esse, un patrimonio di varietà vegetali, in quanto ritenute non più adatte alle esigenze del mercato. In alcuni contesti le attività agricole sono quasi scomparse e i boschi sono avanzati, ri-colonizzando coltivi e terrazzamenti. Laddove l’agricoltura è rimasta attiva, sono state spesso impiegate varietà più produttive ma non originarie di quei luoghi. La perdita delle risorse genetiche non riguarda solo la scomparsa di materiale genetico, ma anche e soprattutto la lenta estinzione del patrimonio di informazioni legate alle colture tipiche e tradizionali, associate ai saperi ed ai sapori locali.

Il progetto intende dimostrare la validità della coltivazione di varietà da frutto quale opportunità di reddito per le aziende dell’entroterra, attraverso una serie di azioni coordinate che si rifanno a quanto la FAO stessa ha sintetizzato circa l’approccio alla biodiversità agricola, riassumibile nell’espressione “o la si usa o la si perde” (FAO, 2010).

 

Azioni

  • ricerca storica e bibliografica di informazioni relative a varietà e popolazioni locali di specie vegetali di interesse orticolo e frutticolo, in particolare quelle a rischio di erosione genetica;
  • scelta delle varietà/popolazioni locali impiegabili in un dato areale sulla base della vocazionalità pedoclimatica, delle attestazioni storiche disponibili e dell’urgenza del recupero;
  • illustrazione e valutazione dettagliata delle potenzialità e dei vantaggi derivanti dalla coltivazione di dette varietà/popolazioni locali attraverso la tutela e la conservazione della biodiversità agricola che diviene un’importante occasione di reddito per le aziende dei territori marginali;
  • individuazione e illustrazione delle caratteristiche vegeto-riproduttive e agro-fenologiche delle varietà/oppolazioni interessate per la possibilità di messa in coltivazione e per il potenziale inserimento in programmi di miglioramento genetico;
  • individuazione e illustrazione di note di coltivazione a basso impatto (difesa integrata);
  • raccolta e messa a disposizione dei vivaisti e dei produttori agricoli delle selezioni individuate.

 

Risultati attesi

  • limitazione e riduzione del rischio di erosione genetica delle specie/varietà/popolazioni locali oggetto dell’iniziativa;
  • incremento del numero di esemplari di specie/varietà/popolazioni locali in contesti di aziende agricole attive esistenti o di nuova costituzione (conservazione in situ) o in strutture organizzate e specializzate (conservazione ex situ);
  • aumento delle conoscenze relative alle specie/varietà/popolazioni e delle tecniche agronomiche;
  • creazione di un circuito di conservazione-coltivazione-trasformazione-consumo in grado di costituire una valida alternativa a modelli colturali a bassa redditualità;
  • impulso al rafforzamento o alla creazione di nuove imprese che avviino coltivazioni commerciali dedicate all’introduzione sul mercato delle specie/selezioni recuperate.

Immagini delle specie/varietà/popolazioni locali del progetto: Albicocca di Valleggia, Chinotto di Savona, Castagna e Rosmarino