FLORIS

Partner

  • CRA-VIV, Pescia (PT), Italia
  • CRA-FSO, Sanremo (IM), Italia
  • CRA-SFM, Palermo, Italia

Collaboratori esterni

  • Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA), Albenga (SV), Italia
  • Rinnovando, Como, Italia

Ente finanziatore

Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mi.P.A.A.F.)

Obiettivi

Il progetto si propone i seguenti obiettivi:
• messa a punto di metodologie innovative di monitoraggio e controllo climatico degli ambienti di coltivazione
• caratterizzazione genetica e costituzione varietale e di alcune specie floricole di importanza chiave nel panorama produttivo italiano
• allestimento di metodologie di propagazione delle varietà derivate dalle attività di miglioramento genetico e di accessioni autoctone a rischio di estinzione o interessanti per l’utilizzazione a fini ornamentali
• preparazione di protocolli per la diagnosi, il monitoraggio e il contenimento di patogeni da quarantena o non diffuse nei vivai.

Materiali e metodi

Il progetto si svilupperà in base ai seguenti assi:

  1. Tecniche colturali: messa a punto di sistemi di gestione irrigua affidabile, economici e gestibili in remoto al fine di ottenere un significativo risparmio idrico e di fertilizzanti, che evita la salinizzazione dei terreni, l’inquinamento delle acque di falda e permette la riduzione dei consumi energetici e dei rischi per la salute umana.
    Nello specifico le tecnologie di rilevamento dei dati mediante sensori remoti e la trasmissione wireless dei dati sono utilizzate nel progetto per cercare di affrontare alcune problematiche tipiche della coltivazione di specie ornamentali, come il controllo dell’irrigazione in ambiente protetto e nelle aree a verde urbano, il controllo delle temperature in ambiente protetto durante la stagione calda nelle aree del meridione, la previsione delle malattie.
  2. Miglioramento genetico: è stata avviata un’attività di costituzione varietale su due specie attualmente con andamento commerciale crescente come la calla (Zantedeschia aethiopica) e l’ibisco (Hibiscus x Rosa sinensis) al fine di meglio caratterizzare il prodotto ornamentale.
    Relativamente alla calla le attività sono indirizzate alla creazione di variabilità genetica per l’ottenimento di varietà precoci e con caratteri innovativi, alla diagnostica ed al risanamento, alla valutazione agronomica ed alle tecniche di coltivazione.
    Relativamente all’ibisco, si sfruttano la variabilità già esistente per la costituzione di genotipi che si adattino meglio a condizioni climatiche di tipo temperato e che presentino un portamento più compatto idoneo all’allevamento come piante in vaso o da giardino.
  3. Diagnosi, monitoraggio e risanamento delle malattie: La diagnostica fitopatologica ha subito nel corso degli ultimi anni una rapida e continua evoluzione in quanto alle tecniche analitiche convenzionali si sono affiancate le metodologie biomolecolari, che hanno migliorato notevolmente la sensibilità, la specificità e la ripetibilità dei saggi su matrici vegetali permettendo in questo modo una diagnosi tanto più precoce atta ad approntare opportune misure di contenimento dei patogeni. Nel progetto proposto le tecniche molecolari verranno utilizzate per la diagnostica di malattie dei vivai rappresentate prevalentemente da Phytophthora spp., Fusarium spp. Rhizoctonia spp. ma anche virosi della famiglia dei Tospovirus e fitoplasmosi.
  4. Propagazione: In floricoltura la propagazione agamica ed in particolare la micropropagazione è largamente utilizzata per riprodurre genotipi sterili o anche fertili ma che non possono essere moltiplicate per seme per evitare la ricombinazione dei caratteri e la produzione di progenie disformi. Tra le altre applicazioni, non meno importanti è da ricordare la riproduzione rapida di nuove varietà, la conservazione ed il mantenimento di genotipi a rischio di estinzione o di cui si vuole diffondere la coltivazione. All’interno del progetto viene valutata in modo particolare la micropropagazione applicata a specie mediterranee spontanee promettenti per la coltivazione (es. Helichrysum) e a specie già affermate (calla ed ibisco) su cui sono previsti interventi genetici per migliorare le varietà.

Ricadute

  • Ottimizzazione della produzione di specie ornamentali dal punto di vista tecnico/economico
  • Razionalizzazione dei fattori produttivi e riduzione dell’impatto ambientale derivante dalla coltivazione di specie ornamentali
  • Messa a punto di strumenti di diagnostica innovativi rivolti all’individuazione di patogeni di specie ornamentali
  • Messa a punto di protocolli per l’impiego della micropropagazione applicata a specie di interesse.