Le metodiche di analisi del profilo microbiologico del pesto diventano di grande attualità: grazie alla collaborazione con il DISTAV dell’Università di Genova, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure (ARPAL) ed il Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA) è stata avviata una tesi di laurea sul pesto e sulle relative analisi microbiologiche, che intende ricostruire l’intero ciclo di vita del pesto, dal seme di basilico all’analisi di laboratorio.
Denise Campioli, laureanda in Biologia Applicata e Sperimentale (curriculum “Alimenti e Nutrizione”) ha avviato questo interessante studio sul pesto. Dopo una prima fase di ricerca svolta presso il CeRSAA, dove le analisi si sono concentrate sulla pianta del basilico che deve rispettare parametri essenziali per rientrare nel marchio DOP, e l’esecuzione di analisi micro-morfologiche sul basilico presso il laboratorio di Biologia Vegetale dell’Università di Genova, insieme alle prof.sse Laura Cornara, Paola Malaspina e la dottoranda Federica Betuzzi, la laureanda sta seguendo i processi di campionamento ed analisi microbiologiche nei laboratori della sede centrale di Arpal, con la supervisione della Dott.ssa Paola Solari.
Il basilico risente molto dell’ambiente di coltivazione ed è stato dimostrato che il profilo degli oli essenziali contenuti nelle piante coltivate in Liguria sul versante a mare – ad esempio nella zona di Genova Prà – assume caratteristiche molto interessanti che lo differenziano da qualunque altro tipo di basilico coltivato in altre zone di Italia o del mondo. Ecco perché il riconoscimento della DOP “Basilico Genovese” premia un prodotto con caratteristiche particolari e uniche legate al territorio, come il profumo e la tenerezza.